martedì 29 novembre 2011

ICO - Perché l'istinto di sopravvivenza non è cosa da IA

Che poi: sarà legale usare un'immagine con Copyright? 


Con un ritardo di soli dieci anni, pure quest'angolo di pippe mentali d'illuminate considerazioni sul videoludo giunge infine ad ospitare una recensione di ICO. Mica l'ICO normale, l'ICO HD. Che poi non cambia niente. Rullo di tamburi.

Yorda sarà pure carina, ma Agro pur essendo un cavallo aveva molto più carisma

Che uno dice: sarà quest'ICO, a distanza di dieci lunghi anni, un titolo degno delle diciassei millemila lodi leggibili qui e lì nell'internetto? No. Manco di striscio. Però qualcosa di particolare ce l'ha: dopo una sequenza introduttiva così lunga che difficilmente non verrà da chiedersi se non si stia effettivamente sprecando gli anni migliori della propria vita appresso ai "giochini", si prende finalmente il controllo di questo bamboccio cornuto alto una tanica e mezza e si comincia a vagare per un enigmatico castello. Che di enigmatico, a conti fatti, ha solo il gusto per l'arredamento visto che sembra tutto un maledetto specchio di linee perpendicolari color cacca cachi.
Si zonzeggia un pò alla bell'ebbuona e si incontra Yorda, una che evidentemente ha per stilista lo stesso architetto tanto amante della monocromatura artefice di questa sottospecie di condominio di castellica forma e natura. E si fa l'incontro con questo FANTASTICO sistema di combattimento che è tutto un incontro tra Nadal e Federer (UATTA'... HUAH!... UATTA'... HUAH... Sbadiglio unisono del pubblico) in cui se non massacri il tasto d'attacco è difficile uscirne.
Che poi, visto che il sistema di controllo del personaggio NON E' fatto di legno, hanno pure pensato bene di includere un fattore daicazzo di quelli che chi scrive ha sempre adorato: non potendo morire per la mole di colpi subiti (se non cadendo da altezze improbe per l'umana concezione di altezza), l'unica cosa a cui bisogna star attenti mentre si bastonano ondate di ombre che indossano i tipici calzini da demonio giapponese (prego osservare immagine sottostante) è che Yorda non venga presa e portata in uno dei pozzi di spawn degli oscuri figuri, da cui sarà comunque possibile salvarla entro un certo lasso di tempo tendendole la mano.
Che sì, si può tendere la mano. Parliamone.


Prego notare i terribili/temibili calzini a punta, tipicità dei demoni nipponici più stimati

L'obbiettivo, in sintesi, è trovare l'uscita dal castello. Per farlo bisogna naturalmente passare attraverso una moltitudine di stanze, torrioni e speroni rocciosi costellati ora da enigmi davvero semplici, ora da salti che guardatestigamedesignergiapponesi in grado non solo di far arrivare per raccomandata una lettera di scomunica dal Santissimo Padre, ma di incrementare drammaticamente le spese mensili da sostenere per usufruire di un controller.
Nel fare tutto questo, sarà necessario portarci appresso Yorda. Il problema è che se uno che abbia già passato la pubertà decida di attenere che la zingara giunga di sua spontanea volontà potrebbe tranquillamente costruirsi una famiglia nel frattempo. E allora prendila e trascinala a forza su per le scale, giù per la torre, oltre il burrone, sopra il mulino, dentro l'orologio, sopra il divano (niente di strano, è il sistema di salvataggio) e trascinala. Ancora. Di più. Perché se la si lascia da sola trenta secondi arriva un'ombra random (la tipica ombra galoppina che si oneshotta) che tenta di portarla via. Che, per inciso, è Game Over nel caso la si perda per strada.

Per fortuna, ICO può comunque vantare un'atmosfera molto particolare, in grado di in qualche modo coinvolgere il giocatore nel suo lasciarsi esplorare con relativa semplicità.
Certo, meno combattimenti, più cut-scenes e più enigmi avrebbero sicuramente aiutato a rendere questo titolo il capolavoro tanto osannato che, dispiace constatare, non è.

Il primo di una serie di post svogliati come non mai e tocca ad ICO. Peccato.
Magari quando si parlerà di Modern Warfare 3 se ne dirà con più cura.

1 commento:

  1. Sono d'accordo con te per quanto riguarda i combattimenti contro le ombre in pigiama,monotoni e spaccaballe però è un gioco più unico che raro

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