sabato 7 gennaio 2012

Causa ed Effect 2

La Galassia o le proprie passioni: cosa viene prima?

Del primo Mass Effect non se ne può parlare perché non lo si è giocato: pecca grave se, come in molti sostengono qua e là, esso possedeva una maggior profondità gestionale e un minor numero di sparatorie.
Fatto sta che Mass Effect 2, grazie pure al fumetto interattivo che racconta la storia del precedente capitolo permettendo di compiere scelte importanti, ha una storia niente male; talmente niente male da collezionare quasi 40 ore di gioco in poco più di una settimana e mezza. Ma andiamo con ordine.


Carisma che ne piove e tensione a idrante per il cast di Mass Effect 2 e per le situazioni in cui si ritrova

In sintesi: la galassia è minacciata dai Razziatori, antiche macchine che estinguono intere razze per usare il loro genoma onde potersi riprodurre; perverso, sì, ma sembra funzionare: tali razziatori sono la forma di vita ancestrale più antica dell'universo, oltre che la più potente, e dopo averne sconfitto uno negli eventi del primo Mass Effect, ecco che colonie umane ai margini dei sistemi conosciuti iniziano misteriosamente a sparire.
E' l'occasione per il capitano Shepard (un personaggio che dovrebbe avere un tatuaggio con su scritto "CARISMA" in Caps sulla fronte) di imbarcarsi in un mare di guai, di formare una nuova squadra, con qualche membro del vecchio equipaggio, e di capire cosa c'è dietro alle sparizioni.
Semplice, conciso, il plot di Mass Effect 2 non è davvero nulla di particolarmente arzigogolato, fatto sta che ci si mette poco a capire come il titolo sia stato sviluppato da Bioware. Ricorda qualcosa?


I mutanti: la tipica carne da macello simil-zombie, simil-goblin, simil-qualcosa

E dunque ecco che si va da un pianeta all'altro, da una nebulosa ad un'altra, a cercare compagni che siano disposti ad imbarcarsi in quella che è probabilmente una missione suicida.
Dopo le prime singhiozzanti fasi di canonico tutorial, in cui a momenti eroici si alternano dialoghi dalla scrittura incerta, Mass Effect 2 decolla: reclutare i propri commilitoni si risolve in un susseguirsi di avventure e disavventure, magistralmente orchestrate da una fitta rete di dialoghi che danno luogo tanto a spiegoni ora pesanti, ora interessanti, quanto ad un mosaico generale che si compone di tanti piccoli tasselli perfetti ed imperfetti. Chiusa la parentesi criptica, perché fortissima la tentazione di fare spoiler; vai col nucleo dell'azione.


Garrus Vakarian è forse uno dei personaggi più carismatici del titolo, malgrado le sue battute sul suo "allungo"

Perché, oltre a proporsi come la recensione con il maggior numero di immagini e relative didascalie del blog, questa in particolare punta tanto all'osannazione del titolo in esame quanto alla protesta contro Bioware.
Protesta perché è evidente, pure troppo evidente, che Mass Effect è il figlio voluto della casa di sviluppo: non ha un motore grafico da aborto come i due Dragon Age, non ha parti in cui "si corre" e qualcosa sa di tagliato, è interamente doppiato in lingua italiana e pure con una qual certa professionalità, si avvale di un motore proprietario che permette anche durante le cut-scenes di ammirare movenze fluide ed acrobatiche (vero taboo di quello del fratello fantasy "minore") e viene da chiedersi perché tutta quest'anima, tutta questa voglia di creare qualcosa di meraviglioso non ricorra palese anche in quel di Ferelden o di Kirkwall.
Crisi isteriche a parte, è finalmente (davvero stavolta) tempo di parlare del gioco.


Cioè: hanno reso epico uno con un fucile che spara ad un robot, cosa chiedere di più?

Mass Effect 2 è sostanzialmente un third-person-shooter alla Gears of War: trova copertura, elimina i nemici che arrivano a frotte, avanza; una routine che mostra presto i suoi limiti e che costituisce in assoluto il limite più grande di tutta la produzione, in cui soccorso giunge un comparto gestionale alla Gioco di Ruolo forse eccessivamente semplice, adatto per lo più ai neofiti del genere, privo di particolari picchi d'interesse anche nelle fasi più avanzate per chi di GDR ne mastica e ne capisce.
Ma tant'è, a Mass Effect 2 non serve un'azione che sia qualcosa oltre il divertente, perché l'anima del titolo Bioware risiede interamente nella sua struttura narrativa, nel suo riuscire a rendere epico un titolo Sci-Fi (categoria odiata dal sottoscritto, lunga vita al Fantasy cappa e spada) con momenti di tensione costruiti ad arte, e tutto ciò malgrado la natura d'intermediazione tra il primo e l'ultimo capitolo della trilogia di cui il titolo deve farsi carico.
Anche il sistema di dialoghi mostra le sue carenze, laddove non sia sempre chiaro il tipo di scelta che si compie in una determinata situazione o in una determinata discussione, ma la mole e la qualità degli stessi non lascia adito a dubbi alcuni sul valore complessivo della produzione.


Il crescendo finale meriterebbe da solo l'acquisto, non fosse che vive dell'immersione creatasi nelle meravigliose ore che lo precedono

E così Dragon Age, anche Mass Effect 2 costituisce un'esperienza più che un semplice videogioco: immersiva, affascinante, stregante, la lunga campagna del titolo Bioware si lascia seguire senza mostrare incertezze particolari. L'insieme risente vagamente della superficialità con cui alcuni aspetti dell'azione vera e propria sono stati tratti, ma si tratta di minuscoli nei in un mare di perfezione.
Tra dialoghi, battaglie, studio dell'incredibile universo messo in piedi dai ragazzi della Software House canadese, il gioco fila liscio e mette le carte in tavola per arrivare ad una sessione finale al cardiopalma, costruita in modo divino nelle sue tempistiche, nel suo evolversi, nel suo mettere il destino della squadra nelle mani del suo comandante in vari modi.
Mass Effect 2, a conti fatti, è probabilmente l'unico titolo spacciato per GDR che possa competere ad armi pari con il primo, indimenticato ed indimenticabile Dragon Age: Origins.

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